Twitter ha deciso di segnalare gli account cosiddetti buoni con un’etichetta e per Claudio Teseo, blogger attento ai digital trends, questa è un’ottima notizia. Questo perché negli ultimi anni si sta assistendo ad un proliferarsi di account non rispondenti al vero, i quali per aumentare i propri followers, questi necessari per poter collaborare con aziende o lavorare in generale sui social, fanno ricorso a dei “bot automatici”. 

Cosa sono i bot automatici: ce lo spiega Claudio Teseo

In ambito informatico bot è l’abbreviazione di robot, e sono dei software che, accedendo alla Rete sfruttando gli stessi canali utilizzati da utenti in carne e ossa, sono in grado di svolgere i compiti più vari in maniera completamente autonoma. Grazie all’intelligenza artificiale e del machine learning. Il mondo dei bot è piuttosto vasto, ci sono le botnet, utilizzati per attacchi DDoS e spam; ci sono i bot delle chatbot, utilizzati da servizi di messaggistica istantanea per automatizzare un certo tipo di comunicazione, come la diffusione di notizie, ad esempio, o assistenza clienti; ci sono poi i bot “social”, vale a dire quelli di cui si parlava in apertura che sono sostanzialmente dei profili falsi usati sui vari social network per fare volume online.

Proprio per arginare questo pericolo, Twitter ha lanciato molte campagne tese a rintracciare i profili falsi: lo scopo è proprio quello di evitare che questi bot possano essere utilizzati per rilanciare notizie false ed alimentare, così, un pericolosissimo circolo vizioso di fake news.

La campagna di Twitter contro i Bot

La piattaforma social in questione ha avviato negli Stati Uniti un’operazione di segnalazione degli account non umani, cioè quelli pilotati dai bot che servendosi dell’intelligenza artificiale e-learning sono capaci di twittare frasi, dare indicazioni, fare promozioni, con intervalli di tempo prestabiliti. La nuova funzionalità è pensata per accrescere il livello di sensibilità degli utenti rispetto ai tipi di profili che possono trovarsi davanti. Secondo il Director of Product Management di Twitter, B Astrella, molti utenti non conoscono se un marchio o un brand twittano per ricevere una interazione lavorativa da parte dei lettori, come ad esempio l’avvio di una conversazione, oppure si tratta solo di una comunicazione di marketing, volta a promuovere un prodotto o un servizio online, senza altre richieste di qualsivoglia genere. “Ci sono – spiega B Astrella – tanti bot che pubblicano notizie di interesse locale e generale, come le informazioni sulle calamità naturali, che nascono esclusivamente per fornire indicazioni e suggerimenti“.

La piattaforma blu ha deciso così di distinguere i bot c.d. buoni da quelli invece cattivi. Vediamo come!

Twitter ed i Bot buoni

Allora Twitter, in un’ottica di protezione avverso gli utenti ignari che si trovano sulla sua piattaforma, intende distinguere questi bot c.d. buoni dagli altri, aggiungendo delle etichette al fine di far conoscere la natura automatizzata del profilo ancorché la propria veridicità. A questi account non sarà consentito inviare messaggi diretti uguali a più followers ed ancora non potranno mettere automaticamente ‘Mi piace’ ai contenuti sulla twittati.

Twitter ed i Bot fake

Ex adverso per i profili fake, su cui Twitter è già al lavoro, vi è una vera e propria campagna demolitoria, infatti, come ricordano rilevazioni recenti, il social ha rimosso, dall’inizio dell’anno, più di 8.400 tweet e notificato a circa 11,5 milioni di account in tutto il mondo le violazioni delle norme di informazione sul Covid-19. C’è da dire che la maggior parte dei tweet che sono stati rimossi appartenevano alla “mano virtuale” di bot informatici.